César Manrique e Lanzarote

Manrique e Lanzarote

Se Lanzarote ha un’anima, questa è sicuramente César Manrique. L’artista che ha abbracciato in tutto la sua terra e ha valorizzato ogni suo aspetto, lasciandocela come la conosciamo oggi.

Nasce ad Arrecife nel 1919. Trascorre la sua infanzia sull’isola lasciandola in gioventù per partire volontario per la guerra civile spagnola al fianco di Franco, esperienza che lo segna negativamente. A vent’anni intraprende gli studi di architettura a Tenerife che ben presto abbandona per trasferirsi a Madrid ed iscriversii all’ “Academia de Bellas Artes” de San Fernando, dove si laurea in Pittura ed Arte. Vola poi a New York dove frequenterà artisti del calibro di Andy Warhol e da loro trarrà ispirazione e nuovi insegnamenti.

Da quest’ultima esperienza torna con il sogno di valorizzare al massimo tutti gli aspetti della sua terra natia.

Inizia col progettare i suoi “giochi del vento”, giardini ed edifici sempre con uno sguardo all’ecologia e traendo ispirazione da tutto quello che gli viene suggerito dal paesaggio circostante: la lava, l’oceano, il cielo e più di ogni altra cosa il vento….

Si batterà per far si che Lanzarote mantenga la sua personalità di “Isla Diferente“, mai invasa dal cemento e dal turismo di massa.

Tuttora la Fondazione César Manrique, vigila su questi punti fermi…

Ancora oggi l’isola porta fieramente le tracce dell’incredibile operato di Manrique: dal diavoletto simbolo del Timanfaya ai giochi di vento nelle rotonde stradali ed alle strutture ludiche e ricreative che qui di seguito andremo a descrivervi.

La “Fundacion César Manrique” (sito internet), a Tahiche, conserva una collezione delle opere dello stesso Manrique unitamente a molte altre di artisti del calibro di Mirò e Picasso, per citarne solo due. La casa ove egli visse per anni, ora sede della predetta fondazione, è essa stessa un’opera d’arte ed una forte dichiarazione d’amore per la sua Lanzarote: una casa costruita su una colata lavica, ove l’aspro paesaggio esterno penetra nelle stanze attraverso dalle enormi vetrate e dove le stanze sono ricavate all’interno di enormi bolle vulcaniche, con le pareti di lava nera a fare da contrasto ai pavimenti color bianco calce.

Il “Jardin de Cactus“, costruito in un’antica cava per l’estrazione della sabbia, dà spazio a ben 7200 esemplari e più di 1100 specie diverse di cactus proveniente da tutto il mondo. Questo bellissimo vivaio è stato l’ultima grande opera di César Manrique.

Los Jameos del Agua” è un luogo deputato al divertimento: è, infatti, un complesso che comprende un ristorante, una sala concerti unica al mondo ed una particolarissima piscina il tutto ricavato all’interno di un segmento di uno dei più grandi tubi vulcanici conosciuti al mondo. Un piccolo, bellissimo, mondo sotterraneo. Ponete molta attenzione e guardare bene quei piccoli “dischetti bianchi” sul fondo del laghetto sotterraneo, a prima vista vi potranno sembrare monete (non gettatene, rovinereste il fragile equilibrio dell’acqua!!) ma sono, invece, dei piccoli granchi ciechi, unici al mondo, diventati anche simbolo del “Jameos”.

La “Cueva de los Verdes“, altra sezione dello stesso tubo vulcanico a monte de “los Jameos de Agua”, è una delle meraviglie paesaggistiche di Lanzarote, un luogo unico e singolare. Durante la visita guidata, state sempre vicino alla guida, solo così sarete sicuri di non perdere il famoso segreto di Lanzarote!

La Casa-Museo César Manrique situata nel paese di Haría, dove l’artista lavorò negli ultimi anni della propria vita, è un luogo intimo e familiare, lasciato intatto così come lo lasciò lo stesso Manrique alla sua morte, che consente uno sguardo profondo e personale nella vita dell’artista.

Il “Mirador del Rio“, nella zona più settentrionale dell’isola, è una terrazza sul mare, posta a quasi 500 metri di altitudine, dalla quale ammirare uno dei panorami più mozzafiato dell’isola aperto sull’arcipelago Chinijo e sull’isola de la Graciosa. Questo è uno dei progetti più rappresentativi di Manrique, ove arte e natura si fondono perfettamente assieme sublimando, appieno, il progetto artistico e architettonico voluto per la sua isola.

Il Monumento del “Campesino“, costruito nel centro geologico di Lanzarote, è una delle opere più cariche di simbolismo dell’isola: il complesso della casa Museo e la scultura a la “Fecondidad” sono, infatti, uno sguardo ludico sull’architettura dell’isola.

Nel “Parque Nacional de Timanfaya“, 5000 ettari di campi di lava incontaminati è di Manrique l’ideazione del Restaurante “El Diablo”, ove si utilizza il calore residuo del vulcano, per la cottura dei cibi.

Manrique durante tutta la sua vita lottò per proibire la costruzione di alberghi sviluppati in verticale ed alla fine vinse questa sua battaglia. Il simbolo più eclatante di questa sua personale lotta è il progetto dell’Hotel Melia Salina, a Costa Teguise. Entrate nella hall e lasciatevi stupire!